Rosa: «Senza partite, importante ideare giochi da casa per i nostri bambini»
1. È stato un periodo difficile quello del lockdown, durante il quale i bambini dei gruppi che ho avuto, 2011 e 2012 lo scorso anno e 2013 quest’anno, hanno comunque reagito sempre molto molto bene alle varie iniziative proposte; durante il primo stop ovviamente c’era il senso di novità dello stare a casa, soprattutto da scuola, ma comunque i bambini hanno sempre partecipato agli incontri Zoom di gruppo in cui abbiamo fatto giochi di ogni tipo a tavolino ma anche, nel limite del possibile, mini allenamenti come la metro challenge (disegnare un quadrato per terra con lo scotch e fare determinati esercizi all’interno di esso cercando di non uscire dai limite). Durante il secondo lockdown il senso di novità non c’era più e per fortuna e durato solamente un mese! I ragazzi entravano in chat carichissimi poiché insieme alla Dad era l’unico modo per entrare in contatto con qualcuno e la voglia di partecipare di ognuno di loro mi ha fatto rendere conto di quanto fosse importante ciò che facevamo. Durante le fasi di allenamenti a distanza invece devo dire che inizialmente l’idea di non poter fare la partita mi preoccupava e credevo che i bambini l’avrebbero patita parecchio, ora invece mi rendo conto che l’unica cosa che gli interessa tuttora è il fatto di giocare e divertirsi con i compagni facendo quello che più gli piace e questo è fondamentale sopratutto per l’età che hanno in cui la scoperta la fa ancora da padrona.
2. Inizialmente la difficoltà durante le “call” era capire come funzionasse, sia la comunicazione in video, per riuscire a comunicare senza sovrapporsi l’uno con l’altro, sia come effettivamente utilizzare i vari comandi di Zoom. Una volta capiti i meccanismi si iniziava subito a giocare o a prendere parte a qualsiasi proposta venisse fatta e i bambini erano tutti molto disponibili e attivi.
3. I miei bimbi sono ancora piccoli quindi il lato più drammatico della medaglia è stato la mancanza di movimento e immersione naturale nella scoperta di qualsiasi gioco che purtroppo hanno dovuto subire. La cosa più importante per la nostra ripartenza sarà riuscire a stimolare la voglia di ripartire tutti insieme a giocare e imparare cose nuove, senza sottrarre mai un secondo al divertimento e all’aspetto di unione che questo sport possiede ma che questo periodo in parte ci ha sottratto. Nel dettaglio la proposta dovrà essere ancora più ampia per permettere a tutti di riuscire a “recuperare”, se mai fosse possibile, il tempo e le opportunità forzatamente perse a causa della pandemia.
4. Il mio consiglio per i bambini, ma anche per tutti i ragazzi che fanno parte del Psg è di continuare a frequentare il campo sportivo così come già stanno facendo per non perdere la voglia di giocare e nemmeno dimenticarsi cosa significa fare parte di un gruppo e come esso renda tutto meno pesante e più semplice da affrontare.