Mister Calamita: “La crescita dei ragazzi al centro del progetto PSG”

Maurizio Calamita, allenatore della prima squadra, ha sposato da sette anni il progetto PSG centrando il doppio salto dalla Seconda Categoria alla Promozione. La squadra si sta facendo valere anche nella seconda categoria regionale in un girone D ricco di squadre ambiziose e di nobili decadute.

«A farmi conoscere il mondo PSG è stato Stefano Guidoni con cui ho giocato insieme trent’anni fa alla Solbiatese ed al Varese. Quando mi ha chiamato a Pino Torinese il progetto era all’inizio e c’erano una sessantina di bambini e ho preferito aspettare un attimo. L’anno dopo, quando Guidoni mi ha richiamato, ho però detto di sì. Sono andato a vedere come lui lavorava e la cosa mi è piaciuta e ho deciso di sposare questo progetto. Ho avuto modo di assistere ad una partita di quando mio figlio Samuele giocava nel Moncalieri contro i pari età del PSG allenati da Guidoni. Mi aveva particolarmente colpito come lui riusciva a dare entusiasmo ai bambini nonostante il Moncalieri fosse più forte».

Mister Calamita spiega poi il lavoro sui giovani del PSG in cui l’etica e la crescita del ragazzo sono al centro del progetto:

«La particolarità del lavoro che viene fatto qui al PSG dagli allenatori del settore giovanile è quello di non mettere al centro il risultato ma il lavoro per migliorare la crescita del ragazzo. L’interesse della società è che più bambini possibili proseguano il loro percorso nel PSG e portarne il più possibile a giocare in prima squadra. Già durante la mia esperienza al Toro lavoravo con la massima attenzione alla crescita del ragazzo. L’unicità del PSG è quella di coniugare il rispetto delle regole e dell’avversario passando per la ricerca del bel gioco e del divertimento, dalla prima squadra alle formazioni del nostro settore giovanile.

Il nostro presidente Massimo Maida è una persona fantastica e con lui ho un rapporto bellissimo. Quando ci si trova bene, come il sottoscritto al PSG, non si prende neanche in considerazione l’idea di andare via. Abito a Torino vicino al campo del Mirafiori e ho avuto la possibilità di allenare a pochi passi da casa mia. Potrei raggiungere tutti i giorni il campo a piedi senza neanche dover prendere l’auto. Invece preferisco continuare a fare tanti chilometri al giorno per andare a Pino Torinese dove, da ottobre fino a primavera inoltrata, si vedono giocare e a divertirsi tanti ragazzi ed è uno spettacolo. Il mio lavoro non si limita solo all’allenamento della prima squadra ma ad un confronto quotidiano con i dirigenti e con gli allenatori del settore giovanile».

Il progetto giovani del PSG non si limita solamente al vivaio ma si estende anche alla prima squadra che si sta ben comportando alla prima esperienza in Promozione: «Quello che alleno è un gruppo interessante con dei giovani che sono mescolati a dei giocatori di esperienza.

I nostri veterani aiutano i giovani a crescere. Barbera ci sta dando una mano a far crescere gli attaccanti, così come Rosa i centrocampisti e Rubin i difensori. Abbiamo avuto un inizio di campionato in salita anche perché tra infortuni e squalifiche non siamo mai riusciti a giocare due partite consecutive con la stessa formazione. Nel girone D di Promozione ci sono squadre come la Valenzana, la Pastorfrigor e la Novese costruite per vincere con giocatori di categoria superiore. E’ un girone molto difficile ed equilibrato in cui chiunque può vincere con chiunque ma anche perdere contro chiunque. Il nostro obiettivo è quello di combattere ogni domenica per salvarci il prima possibile».