L’incertezza del diritto nel calcio giovanile: perché?
Esiste un’incertezza del diritto nei campionati di calcio giovanili e non solo.
La norma prevede infatti che un atleta squalificato debba scontare la squalifica nella categoria di appartenenza. Se poi questa squalifica gli è stata comminata a fine stagione, slitterà a quella successiva sempre nella stessa categoria di appartenenza, o comunque – trattandosi di campionati giovanili – in quella “omogenea” (come cita la legge).
Allora può anche accadere che a un atleta – per esempio – della categoria Juniores venga considerata “scontata” una squalifica solo perché questo giocatore non è stato inserito nella distinta di gioco della squadra la cui società milita nel campionato di Promozione. Dove lui in passato non aveva mai avuto una presenza e dove forse mai ne avrà alcuna nemmeno in futuro…
Alla faccia della categoria “omogenea”! Ma soprattutto, alla faccia della lealtà e della sportività…
E c’è un altro aspetto. Se il giocatore squalificato viene indicato in distinta, solo la squadra avversaria – eventualmente a conoscenza dell’irregolarità – può segnalare l’accaduto alla federazione inviando un reclamo formale. Altrimenti, in teoria, il giocatore squalificato può anche farla franca.
Parliamo di squalifica, ma il discorso vale anche per la regolarità o meno di un tesseramento. Recentemente è accaduto che in una gara di Coppa Italia di Promozione una squadra che aveva vinto sul campo sia stata poi sconfitta a tavolino per decisione del giudice sportivo, dopo che la stessa aveva schierato un giocatore in realtà non tesserato. In quel caso la giusta sanzione è stata comminata dal giudice grazie alla “visione” ricevuta dalla squadra avversaria capace di individuare l’irregolarità che altrimenti alle istituzioni del calcio sarebbe passata inosservata.
Tornando al caso della squalifica scontata virtualmente, succede anche che il reclamo venga respinto (perché il giocatore può aver “espiato la pena” nella categoria “omogenea”) con l’obbligo di pagamento della tassa di reclamo. Oltre alla beffa il danno, mentre il giudice sportivo si adegua all’incertezza del diritto che di sicuro non premia chi vorrebbe un’applicazione uniforme delle regole.
Due considerazioni finali.
Non sarebbe forse più educativo per un giovane dover scontare una squalifica invece che poterla evitare con furbizia?
E soprattutto, non sarebbe il caso per la federazione di attrezzarsi adeguatamente grazie alla tecnologia – sull’esempio dei comitati di altri sport – fornendo un elenco delle squalifiche consultabile da tutti i club online e magari mettendo a disposizione delle stesse società un modulo da compilare in via telematica per la compilazione trasparente delle distinte di gioco prima delle gare?
Noi siamo per regole chiare e condivise, siamo per la certezza del diritto anche nel calcio giovanile.