«Quei falsi sentimenti feriti dal progetto (fallito) della SuperLega»
Che cosa penso della SuperLega?
Calcisticamente, poteva essere forse un opportunità per vedere cose migliori, ma non ne sono certo perché poi non so come sarebbero stati utilizzati tutti questi soldi che dovevano arrivare.
Su tutto il resto, su ciò che ho letto in questi giorni da parte di fantomatici esperti e anche, in realtà, da persone che occupano ruoli di controllo a un importante livello calcistico, mi fa ridere che tutti parlino di poesia o di meritocrazia: mi rendo conto che questo paese è veramente sempre più inghiottito da questo strano perbenismo. Tutti si dimenticano di quello che avviene quotidianamente in ogni posto della vita, dove da sempre comandano quelli che muovono i soldi e quindi questa sorpresa mi fa sorridere.
Non ho idea di che cosa possa mai avvenire con una SuperLega, quali potranno essere i grandi vantaggi di chi parteciperà eventualmente, ma i discorsi sui tifosi e la poesia del calcio…
Quel calcio è finito da tanto tempo, quello che poeticamente si pensava esistesse una volta. Io sinceramente ci sono stato anche talmente tanto tempo dentro queste cose, che ho visto di tutto: ho visto fallire società perché dovevano aiutare qualcuno che evidentemente valeva di più, ho visto piccole società fallire e grandi società salvate per presunti interessi nazionali, qualcuno che era stato in galera e altro… Mi fa ridere questa falsa moralità che abbiamo in questo Paese.